Le Fatture B2B sono quelle emesse da un’impresa verso un’altra impresa.
Le Fatture B2B Elettroniche possono essere di tre tipi:
ci sono quelle analoghe alle Fatture emesse verso la PA (firmate, in formato strutturato e conservate a norma); ci sono quelle inviate via EDI (non necessariamente firmate, ma in formato strutturato e conservate a norma); e infine ci sono quelle semplicemente “non cartacee” (non necessariamente firmate né su formato strutturato).
Queste tre tipologie di Fatture Elettroniche derivano dalla definizione nel nostro quadro legislativo di Fatturazione Elettronica, che prevede: un file firmato digitalmente, oppure un tracciato record inviato via EDI oppure qualsiasi altro tipo di fattura digitale che il destinatario, in base ai processi di business che ha sviluppato, riconosce, paga e porta in conservazione (tratta, cioè, proprio come “se fosse una Fattura”).
Per conseguire realmente i benefici della Fatturazione Elettronica (per chi la emette ma ancor più per chi la riceve), è necessario che le Fatture Elettroniche siano in formato elaborabile dai sistemi informativi (senza necessità di trascrizione manuale dei dati a sistema, evitando quindi ogni azione di “data entry”). Per questo, la forma più efficace di Fatturazione Elettronica è quella che prevede la costruzione di un processo digitale per la generazione, l’emissione, la ricezione, la gestione e la conservazione delle Fatture in formato elettronico elaborabile dai sistemi informativi.
Nel recente passato, lo standard previsto per le Fatture Elettroniche dirette alla PA è stato normativamente e tecnicamente reso disponibile anche per supportare la Fatturazione Elettronica B2B. Su questo fronte, per diffondere la Fatturazione Elettronica tra le imprese italiane, attraverso il 127/2015 sono stati previsti anche incentivi fiscali: chi ricorre alla Fatturazione Elettronica nel B2B può infatti evitare l’invio trimestrale dei dati IVA (attiva e passiva) previsto dal 193/2016. La Fatturazione Elettronica B2B richiede di bilanciare con attenzione strumenti digitali (standard, canali di trasmissione, firme elettroniche, ecc.), normativi (incentivi, obblighi, tempistiche, ecc.) e regole di processo consolidate negli anni nei molteplici settori del Paese. Tuttavia, nonostante alcuni esperti evidenzino nel nostro paese ancora una mancanza di governance (normativa e di supporto al cambiamento) sull’evoluzione della Fatturazione Elettronica, l’Europa pone la Fatturazione Elettronica al centro dell’evoluzione del suo Mercato Unico Digitale Europeo. Spetta dunque a imprese e PA – e non solo al legislatore.